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Uno sguardo ai giovani con storie a lieto fine

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“Oggi mi è successa una delle cose più pazzesche di tutta la mia vita. Davvero, sono ancora qui mezzo tramortito, e sono passate ore. Soprattutto mi sembra incredibile sia successo proprio a me. Non so nemmeno se raccontarla, perché sono il primo che fa fatica a crederci. Dunque, per tanti motivi, spesso mi capita di visitare scuole che non sono la mia. Stavolta non dovevo incontrare studenti, ma sistemare delle cose burocratiche. Era la terza volta che tornavo lì, perché le altre due volte c’era sempre qualcosa che mancava. Meglio non riferire in questa sede le parole che mi si materializzavano in testa ad ogni: “Mi spiace, deve tornare”. Ma vedi il destino, a volte”. Scriveva così il professor Enrico Galiano il 13 aprile scorso sulla sua fanpage facebook.

Oggi pioveva, per la terza volta…

“Oggi pioveva. Vado, per la terza volta. Ma quando arrivo lì, all’ingresso, vedo una cosa talmente assurda da non sembrare vera. Un ragazzo, in piedi, sul tetto. Oh io lo so che sembra incredibile, che questo sia successo proprio a me dico, ma è davvero accaduto. Cerco di parlargli, di capire cosa stia succedendo. Forse, penso, è un ragazzino con delle problematicità, forse ha un insegnante con lui, non lo so, non capivo. No, non c’era nessuno”. Continua il professor Galiano.

Un tetto
Pixabay

“Lui, non rispondeva. Sembrava assente, quasi spiritato. Io in piedi sotto la pioggia a guardarlo. A cercare di stabilire un contatto. Ma lui non mi vedeva neanche, si sporgeva, cercava di capire – credo – quanto alto era da lassù. Dopo cinque minuti che mi sono sembrate cinque ore, ecco che qualcuno da dentro la scuola si accorge di questa strana figura – io – in piedi davanti all’ingresso, sotto la pioggia. Faccio dei cenni, venite fuori! dico, e bisbiglio cosa sta succedendo, non voglio che lui mi senta. Un’impiegata della scuola esce. Rimane paralizzata, come me. Riusciamo ad avvisare le insegnanti in qualche modo. Una di loro lo raggiunge, scavalca la finestra come deve aver fatto lui, sale sul tetto. Lui ancora non parla, con nessuno. Poi dopo dieci minuti buoni, finalmente riescono a convincerlo a rientrare. Io respiro, per la prima volta dopo non so quanto. Faccio per tornare a casa. Tutto è bene quel che finisce bene. Mi chiamano, però. Vogliono che veda il ragazzo. È in uno stanzino, tutte le prof intorno. Mi siedo di fianco a lui, ancora zero parole, mutismo assoluto. Dopo un po’, salta fuori che gli piace disegnare. Gli dicono che io sono uno scrittore, questa cosa lo colpisce, forse. Comincia a dire qualcosa. Fa disegni comici, dice”.

E poi racconta perché era sul tetto…

“E poi racconta perché era sul tetto. La prof lo insulta sempre, dice. Gliela butto lì, potrebbe fare dei disegni della sua prof, per sfogare la sua rabbia magari. Fa sì con la testa. E alla fine un’ultima cosa, una che mi apre il cuore in due. Sono in piedi, sto andando via, siamo solo io e lui nella stanza ora. E lui dice, con un filo di voce: “Grazie per essere rimasto con me”.

Mani che si stringono di due giovani
Pixabay

Noi di Italiani.it narriamo solo cose belle e questioni che vanno a finire bene. Ma sappiamo che dalla pandemia ad oggi nel mondo avviene un suicidio di adolescenti ogni undici minuti, ed è la quinta causa di morte tra i 15 e i 19 anni. Vi vogliamo parlare però delle storie che finiscono bene.

Marco Castellano, modello italiano, si riprende dopo un volo di 15 mt

E’ finita bene anche la disavventura di Marco Castellano, il giovane modello italiano che si è gettato dal tetto di una scuola media a Betlemme lo scorso 20 aprile. Della caduta del ragazzo è visionabile un filmato girato dalle telecamere di sorveglianza, nel quale il fatto a lasciare ancor più di stucco è la comparsa di una misteriosa sagoma poco distante dal giovane. Riportiamo il video ripreso da Askanews.

Il video, scandagliato con programmi professionali che rivelano il calore corporeo, evidenzia due sagome che compaiono dal nulla. Il ragazzo, con un account instagram con 45 mila follower vuole dare un messaggio di speranza.

Uno sguardo ai giovani con storie a lieto fine ultima modifica: 2023-05-19T20:41:57+02:00 da Antonella Marchisella

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