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EMIGRAZIONE MEMORIA

Inauguriamo itGenova partendo dagli occhi degli emigranti

Genova Porto Antico

Quando ci affacciamo sul porto di Genova abbiamo davanti a noi la meraviglia delle opere architettoniche di Renzo Piano e la riqualificazione dei Magazzini del Cotone. Ma abbiamo di fronte a noi anche un passato fatto degli occhi degli emigranti italiani che si imbarcavano dal porto di Genova per raggiungere l’America. Costoro, con i loro sguardi pieni di incognite e di speranze, dipingevano la storia dell’Italia. In quel porto in cui oggi ci affacciamo, ammirando i colori del giorno che si riflettono sulle leggere increspature dell’acqua, ha avuto inizio l’esodo di braccianti e disoccupati. A vario titolo, donne e uomini, che sono saliti su una nave per andare dall’altra parte del mondo.

Le attese e le speranze negli occhi degli emigranti

Queste persone avevano venduto tutto per ricavare i soldi per quel viaggio alla ricerca di una vita migliore nell’assenza di valide alternative. Inizialmente, gli emigranti, che attendevano anche dei giorni interi nelle aree portuali aspettando l’imbarco, si dirigevano verso il Sud America. Con il cuore nella loro valigia, contenente l’unico cambio d’abiti a disposizione, affrontavano una traversata lunga due settimane. In una modesta terza classe, intrisa di tutti i risparmi accumulati in anni di fatica, queste persone non avevano ancora superato tutti gli ostacoli per l’arrivo verso una nuova esistenza.

Porto di Genova da cui partivano gli emigranti italiani
Genova – Pixabay

Infatti, alcuni di loro, giunti a destinazione, venivano rispediti indietro in Italia, se non considerati idonei. Chissà cosa si leggeva nei loro occhi mentre con quei piccoli velieri raggiungevano Buenos Aires! Questi lasciarono presto il posto ai transatlantici che siamo abituati a vedere soltanto nei film e la cui rotta volgeva negli States a Ellis Island. Inauguriamo il nuovo itCittà di Italiani.it dedicato alla città di Genova volgendo lo sguardo a loro, agli emigranti italiani. E scandendo il ricordo di queste migrazioni di italiani in cerca di fortuna altrove, onorando la mission della Fondazione Italiani.it.

Cosa significa essere un migrante o un emigrante

La migrazione contiene in sé un’energia vitale. Essa è al contempo cascata e dirupo, una nuova corrente d’acqua che può bagnarci con qualcosa di nuovo, e l’incognita e la paura di ciò che troveremo a destinazione. L‘immigrazione è un flusso che non si arresterà mai, essa è un fatto inevitabile e inarrestabile, pertanto non può essere considerata solo come un problema.

Comprendere il flusso migratorio di emigranti e migranti

In questo blog narrerò – insieme a Francesco Maresca – le storie della Genova di ogni giorno ma con uno sguardo rivolto verso il bello che Zena può offrire. Come si può non iniziare da quei tempi in cui tanti genovesi e connazionali sono saliti su una nave per ritrovarsi altrove in cerca di opportunità? Oggi assistiamo a un’inversione di rotta: è l’Italia con i suoi porti il luogo d’approdo dei migranti. Il primo elemento cruciale per far sì che la migrazione non diventi un fatto angoscioso e alienante è ricordare anzitutto il motivo per cui il migrante è arrivato.

Genova
Genova – Pixabay

Ciò affinché la migrazione in sé non si trasformi soltanto in un vissuto nostalgico legato alla lontananza dalla propria terra d’origine. La costrizione socioeconomica, come fattore decisivo rispetto alla decisione di partire, porta questo movimento ad esserci nonostante le barriere giuridiche o doganali. Attualmente, differentemente dal passato, è l’Italia la terra ambita dai migranti. Ciò, soprattutto a causa di guerre, repressioni politiche nel paese d’origine, a cui si aggiungono oggi più che mai catastrofi naturali dovute ai cambiamenti climatici.

La migrazione come ricchezza

Volendo fare una distinzione tra i termini, emigrante è colui che va all’estero intenzionato a risiedervi per un periodo minimo; immigrante è la persona straniera autorizzata per la prima volta a soggiornare e a lavorare nel paese di accoglienza per almeno un anno; migrante è colui che migra, che si sposta verso un altro luogo. L’educazione interculturale può essere la nostra prospettiva pedagogica. Potremmo ad esempio considerare il Modello dinamico di sensibilità interculturale di Bennet che ci consentirà uno sviluppo dinamico della nostra visione del mondo. Il suo modello si sposta dall’etnocentrismo all’etnorelativismo mediante una progressione in fasi. Nelle fasi etnocentriche di queste modello si susseguono rifiuto, difesa e minimizzazione. Nelle fasi etnorelative si susseguono accettazione, adattamento e integrazione. Per giungere all’etnorelativismo (cioè riconoscere che nessuna cultura è superiore a un’altra) occorre rendersi disponibili a elaborare nuove categorie di realtà rispetto alla nostra.

MEM Memoria e Migrazioni di Galata Museo del Mare

Galata Museo del Mare di Genova – il più grande museo marittimo del Mediterraneo – ci narra la storia dei flussi e delle migrazioni tramite uno spazio specificamente allestito denominato MEM e all’ausilio di strumenti e ambientazioni multimediali. In questo spazio è presente il piroscafo Città di Torino che permette ai visitatori di toccare con mano l’esperienza del viaggio migratorio. Attualmente, inoltre, è aperta una porta virtuale tra il museo Galata ed Ellis Island, un collegamento multimediale attivo per sei mesi nei quali i visitatori del museo di Ellis Island a New York possono incontrarsi e parlare con i visitatori di Galata Museo del Mare.

Cosa vedono gli occhi dei migranti? Lo abbiamo chiesto a Sarantis Thanopulos

Nel nostro prossimo approfondimento dialogheremo con Sarantis Thanopulos presidente della Spi, Società psicoanalitica italiana. Sarà lui, approdato in Italia quando aveva diciannove anni in fuga dalla Grecia dei colonnelli, a raccontarci cosa vedono i migranti nel loro sguardo pieno di speranze e paure. Vi aspettiamo a brevissimo con il nostro lungo viaggio che partirà da Genova.

Inauguriamo itGenova partendo dagli occhi degli emigranti ultima modifica: 2023-03-09T10:41:18+01:00 da Antonella Marchisella

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